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Specchi e ricordi Cap.40

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Cap.40 Mente violata

Vegeta strinse gli occhi, una ruga era comparsa al centro delle sua fronte. Un ticchettio di gocce si ripeteva ritmicamente e gli rimbombava nelle orecchie, ogni volta che il rumore si ripresentava una venuzza grande quanto l’unghia di un pollice pulsava sulla tempia del principe dei saiyan.

Un tintinnio si ripeteva regolarmente, gli occhi dalle iridi rosse di Freezer brillavano nel buio e si sentivano dei passi oltre la porta, cadenzati, continui ed altri strascicati.

Vegeta rabbrividì, strinse gli occhi e deglutì a vuoto. Intravedeva sagome oscure su sfondo nero davanti a sé e le proprie iridi color ossidiana erano liquide.
- Quanto tempo è passato dall’ultima volta che è venuto il riflesso di Bulma? Probabilmente in questa dimensione nemmeno scorre come nel nostro mondo. Non ha importanza, ho studiato una tecnica. Farò il vuoto in mente e non riuscirà a ottenere niente di utile da me – rifletté. Odore di bruciato e umidità gli pungevano le narici, la coda era circondata da scariche elettriche prodotte dal macchinario e sentiva qualcosa premergli contro il petto. Il battito cardiaco del principe era irregolare e vedeva le pareti avvicinarsi, i suoi muscoli erano rilassati, ma le sue vene erano gonfie e pompavano adrenalina.
- Devo scappare da questo falso, se voglio trovare la vera Bulma – rifletté.
“Donna, maledizione, dove sei? Se questa pazza ti ha torto solo un capello, subirà la mia ira” ringhiò a bassa voce.

***************

Goku colpì ripetutamente la barriera invisibile davanti a sé, digrignò i denti tirandole una serie di pugni con entrambe le mani. La raggiunse con delle testate e delle ginocchiate.
“Bulma!” gridò. L’azzurra dall’altra parte della barriera vi appoggiò le mani sopra, guardando l’amico d’infanzia negli occhi.
“Non riesci proprio a passarla?” domandò. Il Son negò con il capo, facendo ondeggiare le ciocche nere a cespuglio.
“Allora non è questione di potenza. Evidentemente l’ha creata il mio riflesso e fa passare solo me, scambiandomi per lei” sussurrò la Briefs. Goku digrignò i denti, abbassò lo sguardo e si osservò gli stivaletti.
“Urca, allora devi andare tu. Fai scappare Vegeta e raggiungetemi subito” disse. Bulma impallidì e socchiuse le labbra, mettendo le mani sui fianchi.
“Insensibile! Tu e Yamcha mi avete serenamente lasciato da sola in covo nemico” ringhiò. Goku la guardò negli occhi e le sorrise.
“Da bambino mi dissi che eri partita per quell’avventuroso viaggio, solo per trovare il tuo principe. Vai a salvartelo, allora” sussurrò. Bulma avvampò, sorrise e scosse il capo.
“Attento, potrei credere che stai crescendo, scimmietta” ribatté.

******

“Come va la tua claustrofobia? Ti manca l’aria? E le tue forze? Non vedi come stai rimanendo chiuso?” chiese MirrorBulma. Vegeta assottigliò gli occhi e schioccò la lingua sul palato, le ferite sui suoi arti pulsavano ritmicamente.
“Tutto qui quello che sai fare? Pensavo che avresti rimpicciolito la cella, come minimo” ribatté gelido. Il riflesso ridacchiò, mostrando i denti candidi, socchiudendo le labbra rosse. Stringeva al petto una scatola di legno e stava tra la porta della cella e il principe dei saiyan.
“Per stare scomoda? Assolutamente no. Ho una sorpresa più accurata” ribatté. Vegeta inarcò un sopracciglio e vide la donna aprire la scatola di legno, impallidì lasciandosi sfuggire un gemito vedendo che ne strisciava fuori un serpente dalla pelle luminosa. L’essere le strisciò lungo il corpo niveo, proseguì sul pavimento ed iniziò a risalire lungo il piede e la gamba del principe dei saiyan.
“Via! Pussa via orrore … via! Richiama questa oscenità, pazza malata!” sbraitò Vegeta, la sua pelle divenne bluastra con punti verdastri. La donna ridacchiò e piegò il capo di lato, facendo ondeggiare i lunghi capelli blu. Il saiyan si dimenò, facendo tintinnare le catene e fu raggiunto da una scossa elettrica più forte, il suo corpo fu colto da uno spasmo e si abbandonò lungo la parete di pietra.
“Forse non lo diresti, perché è cucciola, ma è un incrocio tra un anaconda e una vipera aliena. Abbiamo molti anni davanti a noi, per crescerla insieme. Probabilmente Lourth mi permetterà di tenerti, se uccido tutti i miei amichetti” sussurrò. Socchiuse gli occhi e unì le mani.
“Certo, se vuoi rendo anche più intima la cella” sussurrò seducente. Vegeta ansimò, osservando il muso del serpente ondeggiare davanti al suo.
“Che … combini?” farfugliò, guardando le fauci spalancate della bestia da cui colava saliva. Il rettile gli si attorcigliò intorno al petto e avvicinò di più il capo a quello dei saiyan. Vegeta strinse le labbra fino a farle sbiancare e si dondolò avanti e indietro, sbattendo la creatura contro la parete. La bestia affondò le sue zanne lattee, aguzze e ricurve nel collo del principe dei saiyan. Vegeta ululò di dolore, sentendo la ferita bruciare e qualcosa di denso penetrare dentro di lui dai denti della bestia. I suoi arti furono scossi da spasmi, il suo corpo s’irrigidì e la testa gli scattò all’indietro, rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati. MirrorBulma gli accarezzò il ventre e ghignò, sentendo i muscoli tesi e la pelle gelida.
“La tua volontà verrà meno e mi dirai tutto quello che voglio sapere. Vero?” domandò.
“S… sì” farfugliò Vegeta. I suoi occhi divennero bianchi, boccheggiò e la vista gli si oscurò. MirrorBulma prese il viso di Vegeta con entrambe le mani, premendogli contro le guance e lo guardò.
“Vediamo Vegeta, inizia con il farmi vedere la debolezza della saiyan che sola ha sconfitto Devil” mormorò il riflesso. Appoggiò la fronte su quella di Vegeta, attivando il legame.

La porta della palestra si aprì e Vegeta si voltò, vedendo sua figlia Bra entrare nella stanza, teneva i denti e I pugni stretti. Elly smise di colpire Gohan e si voltò, vedendo l’azzurra avanzare verso di lei con il capo chino e gli occhi socchiusi. Il Son deglutì guardando la principessa dei saiyan avanzare piegata in avanti, digrignando I denti, con l’aura al massimo.

“Che sta succedendo?” chiese Gohan. Bra si deterse le labbra con la lingua, le sue guance erano arrossate ed ondeggiava. Vegeta impallidì sentendo odore di alcool pungergli le narici.

“Hai bevuto?” ringhiò.

“Voi non immischiatevi!” sbraitò Bra, raggiungendo Elly.

“ Sei una stupida! Goten è morto per colpa tua! “ le gridò contro. La raggiunse con un calcio in volo alla testa, facendola finire a faccia in giù sul pavimento.

“Bra sei impazzita?!” gridò Gohan. Elly alzò il braccio, mostrandogli la mano, si mise in ginocchio e negò con la testa.

“Aspetta” mormorò la bionda. Vegeta incrociò le braccia e si appoggiò contro la parete, curvando la schiena.

"Io ti odio, hai capito?! Ti odio!" gridò Bra, la sua gola era graffiata e I suoi occhi erano colmi di lacrime. Elly si rialzò in piedi, sul volto le era comparso un livido e il labbro le si era spaccato, gocciolando sangue.

"Sta' zitta" ribatté.

Bra avanzò verso di lei, gli occhi sgranati emanavano fiamme, le diede uno spintone, rischiando di cadere in avanti. I muscoli le pulsavano e le gambe le cedevano, il corpo di Elly era solido, massiccio e i suoi piedi piantati per terra. Ritentò a farla cadere spingendola all’altezza della schiena.

"Non dirmi di stare zitta, idiota! Guarda cos'hai combinato! Sarebbero morti tutti per colpa tua!".

Vegeta avenzò di un paio di passi, raggiungendo la figlia. Bra cercò di tirare uno schiaffo alla bionda e il padre le fermò la mano.

“Lei è il motivo per cui siamo vivi, questa volta nemmeno Kakaroth ce l’avrebbe fatta. Non darle colpe non sue” ribatté gelido. Bra si divincolò e raggiunse il padre con una serie di calci all’altezza del petto, lasciandogli dei lividi.

“Io non voglio essere seconda a una che si è fatta ingannare come una sciocca! Ha permesso che Devil facesse a pezzi Goten!” sbraitò Bra. I suoi occhi erano arrossati e i capelli azzurri le ricadevano arruffati davanti al viso.

“Non fare la ragazzina. Non hai avuto nemmeno il coraggio di partecipare alla battaglia” ribatté gelido Vegeta. Gohan rabbrividì e si portò la mano alla bocca. Le lacrime rigarono il viso di Bra che singhiozzò ripetutamente, fu colta dal singhiozzo e i suoi occhi brillavano febbricitanti.

“Lo so che Goten è morto per colpa mia!” gridò Elly. Alcune lacrime le rigarono le guance gelide, se le pulì con il dorso della mano insieme al sangue che colava dal labbro.

“Però lui tornerà! Junior no!” gridò la bionda. Bra si divincolò liberandosi dalla stretta del padre e si trasformò in supersaiyan di secondo livello, voltandosi verso Elly.

“Allora, la prossima volta, sarò al tuo fianco. Al primo cenno di sacrificare qualcuno, ti staccherò la testa!” promise.

“Ora calmatevi!” gridò Gohan. Vegeta raggiunse Elly e la guardò in viso, la pelle della giovane era pallida.

“La morte di Junior non è stata colpa tua” sussurrò con voce inudibile. Elly lo spintonò.

“Pensa a badare a tua figlia, piuttosto” sibilò.



“Senso di colpa, la paura di non riuscire a salvare gli altri la immobilizza. Perfetto, grazie per l’aiuto” mormorò MirrorBulma.
Fa parte di DBNA.
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